Sandro

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venerdì 23 settembre 2011

"Un mese" di Marco La Posta

E' passato un mese dalla scomparsa di Sandro. Faccio fatica a non cosiderarlo più tra noi, ma così è.
In questi trenta giorni sono state tante le riflessioni sul senso della vita (e della morte) e su di lui ma una in particolare mi torna, spesso. Sandro è stato un uomo capace, molto intelligente, dotato di grande curiosità, di molti interessi e passioni umane. Sandro era un esperto elettronico, informatico, sapeva immaginare e costruire cose, si era impegnato da tecnico, da esperto, da manager, nel suo lavoro all'Enea, nel campo dei sistemi di ausilio alla disabilità. Insomma era un uomo che poteva scegliere di fare tante cose e sicuramente riuscire in tutte, con facile successo. Ha deciso di dedicarsi alla politica.
Chissà se ha mai avuto qualche dubbio, qualche ripensamento, io però penso e dico che di tutto ciò che egli avrebbe potuto, con successo, essere (e dico questo di un politico che è stato di successo), probabilmente ha scelto il campo più arido di soddisfazioni e riconoscimenti, più esposto al fango e alla volgarità.
Noi che lo abbiamo conosciuto, abbiamo bene a mente la sua alta statura morale, politica e sociale, che risalta ancor di più in un uomo che non aveva certo bisogno di rivolgersi alla politica per soddisfare l'umano desiderio di realizzarsi nella vita.
Riposa in pace grande Sandro, qua rimaniamo noi a fare i conti con i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà.

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